gruppo di persone in costume, con i gonfaloni dei quattro rioni

Le prossime iniziative dell’associazione


Al momento non sono in programma nuove iniziative. Guarda le altre iniziative di quest’anno.

Il palio dell’Arcella


Palio dell'Arcella - La corsa dei carri
Palio dell’Arcella – La corsa dei carri

Dal 1995 si svolge annualmente la seconda domenica di settembre, al termine dell’Antica Sagra delle Noci, indetta nell’anno 1792 con bolla papale.

Si tratta di una ‘corsa di carretti’, trainati/sospinti a mano da quattro squadre concorrenti, costituite ognuna da corridori in costume, a rievocare i quattro Rioni medievali.

Ogni carretto trasporta una sagoma di Sant’Antonio.

Il tragitto della sfida ricalca l’ultimo tratto di strada percorsa dal Santo per arrivare all’Arcella da Camposampiero.

Si aggiudica il Palio la squadra che per prima fissa la propria sagoma del Santo sul campanile.

I Rioni


Capodiponte

stendardo del rione Capodiponte
stendardo del rione Capodiponte

Zona borghese, costituita dalle case e dalle botteghe di artigiani e commercianti: mugnai, calzolai, maniscalchi, falegnami, tessitori. Capodiponte era il rione più popoloso: si estendeva fuori ed oltre S.Giacomo dei Molini ( l’attuale Ponte Molino).

Il Brolo

stendardo del rione Il Brolo
stendardo del rione Il Brolo

Zona agreste; i terreni intorno al grande insediamento monastico erano occupati dagli orti e dalle vigne del monastero, formandone il “brolo”, ossia il podere vicino, coltivato direttamente dai famigli e dai fittavoli.

Il Monastero

stendardo del rione Il Monastero
stendardo del rione Il Monastero

Zona situata attorno al monastero “della Cella”, che nella terminologia alto-medievale significava “podere”. Il centro monastico fu fondato attorno al 1200 dalle Povere Dame (Clarisse) ed ospitò il Santo prima del trapasso. A fianco si ergeva il convento dei frati francescani attorniato da coltivazioni di noci.

Le Grate

stendardo del rione Le Grate
stendardo del rione Le Grate

Zona paludosa e poco abitata, attraversata da un antico tratturo, la “stradella delle grate” (attuale Via Vecellio – Strada del Bigolo). Nei pressi scorreva il Muson, uno dei tanti canali che circondavano Padova. L’attività degli abitanti si svolgeva sulle rive dei canali: lavandaie, facchini, barcaioli.